giovedì 22 novembre 2012

Il presidente Co-mai ed Amsi Foad Aodi si appella al Governo Italiano affinche' attivi un corridoio Sanitario a Gaza.


Co-mai
La Comunità del Mondo Arabo in Italia
جالية العالم العربي في إيطاليا

Il presidente Co-mai ed Amsi Foad Aodi si appella al Governo Italiano affinche' attivi un corridoio Sanitario a Gaza.

Fonti mediche e della Mezza luna Rossa palestinese in contatto continuo e costante con il presidente della co-mai ed Amsi Foad Aodi hanno aggiornato stamattina il bilancio tragico delle vittime e feriti che e' destinato ad aumentare ancora visto i numerosi feriti di cui tanti bambini e donne in grave situazione e considerando che manca di tutto farmaci ,benzina e materiale per la sala operatoria e numerosi interventi chirurgici vengono rimandati per mancanza di elettricita'.
ad oggi il bilancio e' cosi;
163 vittime e 1235 feriti di cui la maggioranza bambini e donne ;
43 vittime bambini il 27per cento ;
432 feriti bambini il 35 per cento del totale .
Inoltre ci sono piu' di 11 mila sfollati .
Tre giornalisti palestinesi sono deceduti a Bet Lemme in Cisgiordania , Mohamed Al Komi ,hassam salame',Mohamad Abu Eisciah .
Numerosi bambini e giovani non rispondono all'appello dei loro parenti e si teme che sono sotto le macerie.
Manca aqcua e latte potabile per i neonati ed i bambini.
Auspichiamo che la tregua duri per sempre e che venga seguita subito da una azione costruttiva a favore di una soluzione duratura ,della pace e ribadiamo la nostra richiesta a favore di uno stato palestinese indipendente ed unito.
Inoltre per la quarta volta ci appelliamo al Ministro degli Affari Esteri Italiano Terzi affinche' attivi un corridoio sanitario a Gaza visto i nostri appelli comune insieme alla mezza Luna Rossa Palestinese ed il Ministro della Salute palestinese Dr.Hani Abdini il quale nella sua visita in Egitto ha chiesto alla Lega Araba di convocare una riunione urgente di tutti i ministri della salute arabi per discutere della situazione sanitaria ed umanitaria tragica ed inviare aiuti alla popolazione di Gaza e curare l'alto numero di feriti visto che gli ospedali di Gaza sono stati danneggiati dai bombardamenti ed alcuni edifici degli Ospedali non sono utilizzabili e sicuri come strutture.
Numerosi medici palestinesi sono stati feriti dai bombardamenti e tanti di loro hanno proseguito il loro lavoro presso gli ospedali.
Numerosi feriti palestinesi sono giunti in Egitto e sono ricoverati presso i vari ospedali del cairo.


Ufficio Stampa Co-mai
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sabato 17 novembre 2012

De Pierro partecipa con Imposimato a libro di Scotti

COMUNICATO STAMPA

Pax mafiosa o guerra? De Pierro partecipa con Imposimato a presentazione libro di Vincenzo Scotti

Il presidente dell’Italia dei Diritti: “Ogni volta che viene scritto un libro o un semplice articolo sulla Mafia viene fornito un contributo importante a quella che dovrebbe essere una battaglia condivisa e comune, ma che purtroppo la storia ci ha tramandato essere avvenuta sempre a singhiozzi”


Roma, 17 novembre 2012 – “Pax mafiosa o guerra? A vent’anni dalle stragi di Palermo”. E’ questo il titolo del libro, dato da poco alle stampe, scritto dall’ex ministro dell’Interno Vincenzo Scotti e presentato l’altro pomeriggio in una delle eleganti sale del capitolino Palazzo Ferrajoli.
L’evento, organizzato magistralmente dall’impeccabile e indefessa Sara Iannone, è stato moderato dall’ex direttore del Messaggero Mario Pendinelli, e ha visto la partecipazione, al tavolo del dibattito, di personaggi illustri come il giudice Ferdinando Imposimato, il professor Mario Cicala e il senatore Raffaele Lauro.
Il volume affronta e analizza, dalla posizione privilegiata di un alto rappresentante istituzionale, sotto il profilo storico – politico, lasciando ai magistrati la scoperta della verità giudiziaria, la Mafia, la famosa parola dalle cinque lettere che ha segnato, condizionato e lacerato, dall’unificazione ad oggi, pesantemente il divenire fenomenico della realtà sociale della Sicilia e di tutta la penisola italiana. Scotti nella sua opera si occupa anche dell’espansione e degli intrecci con le altre organizzazioni malavitose, individuando le collaborazioni internazionali per giungere al debellamento del triste fenomeno.
All’incontro ha partecipato anche Antonello De Pierro, presidente del movimento extraparlamentare Italia dei Diritti, che ha dichiarato: “Ho fatto di tutto per essere presente a testimoniare la sensibilità della nostra organizzazione nei confronti di questa angosciosa realtà delinquenziale. Ogni volta che viene scritto un libro o un semplice articolo sulla Mafia viene fornito un contributo importante a quella che dovrebbe essere una battaglia condivisa e comune, ma che purtroppo la storia ci ha tramandato essere avvenuta sempre a singhiozzi. L’intreccio mafia e politica, di cui si parla da sempre, non è stato mai spezzato, non per incapacità operativa, ma per assenza di volontà risolutiva da parte dello Stato, che ha posto in essere azioni contrastanti più vigorose solo quando i mafiosi hanno alzato troppo il tiro. Per il resto purtroppo finanche Mussolini dovette arrendersi, dopo aver inviato in Sicilia il prefetto Cesare Mori, si fronte alle pressioni dei gerarchi fascisti isolani, applicando al suo irriducibile delegato il classico promoveatur ut amoveatur. Addirittura oggi è di stretta attualità una presunta trattativa tra lo Stato e gli apparati criminali, di cui lasciamo a pochi coraggiosi uomini della magistratura e delle forze dell’ordine l’accertamento. In base all’esperienza maturata nell’espressione di contrasto estrinsecata concettualmente da sempre da parte del movimento che presiedo, abbiamo preso atto che, purtroppo, intorno alla Mafia ruotano interessi molto grossi, e non facciamo fatica ad affermare che questi la rendono inesorabilmente l’altra faccia del potere, un efficace scettro di controllo agitato spregiudicatamente dalle classi dominanti. Di mafia si è sempre nutrita la politica siciliana e non solo, intrecciando le istituzioni in un viluppo che oggi è difficile dipanare, a cui non sono stati mai stati estranei la Chiesa e il clero, le banche e i grandi apparati economico – finanziari, e spesso anche giornali e giornalisti. I pochi uomini, ligi servitori dello Stato, che hanno deciso di contrastarla, in un patto legalitario di forte convinzione, sono stati subito invisi al Potere e spesso hanno pagato il prezzo più alto del bene supremo della vita, alcuni con i nomi scolpiti nel marmo dell’ufficialità e altri purtroppo, spesso dimenticati dal grande circo mediatico. Se ricordiamo gli immensi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, non possiamo dimenticare quel Boris Giuliano, che con il suo intuito investigativo e grazie all’innovativa applicazione delle nuove tecnologie, riuscì a dare una svolta riuscendo a cacciare nel passato i cosiddetti processi indiziari, che nella maggior parte si risolvevano con valanghe di assoluzioni o pene lievi, aprendo la strada ai processi in cui la piattaforma probatoria aveva uno spessore corposo. Non sarà mai troppo tardi quando si deciderà di inabissare il fenomeno mafia, ma per ottenere un risultato del genere sarà necessario che si diffonda in modo determinato una cultura della legalità a prova di permeabilizzazioni fuorvianti di cellule deviate, da cui purtroppo siamo molto lontani, che porti ad evitare di far riparare sotto l’ombrello politico chi si sporca con i traffici illeciti”.
Tra i presenti in sala ad assistere all’interessantissimo meeting è d’uopo citare l’on. Francesco Giro, ex sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali, il senatore Massimo Palombi, l’ex presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, l’on. Antonio Paris, il vice procuratore generale della Repubblica Antonio Marini, la scrittrice e psicologa Irene Bozzi, ex moglie di Roberto Vecchioni, la marchesa Dani del Secco d’Aragona, l’incantevole inviata della “Vita in diretta” Camilla Nata, la seducente Janet de Nardis, il maestro Vince Tempera, l’editore Giò Di Giorgio, il principe Guglielmo Giovannelli, il marchese Giuseppe Ferrajoli, Natalino Candido, Paola Pisani e Lilian Ramos.

(Foto di Andrea Arriga)



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